mercoledì 1 settembre 2021

Arrivederci prof!

Settimana scorsa sono venuta a conoscenza che una delle mie professoresse delle superiori era morta. Tre anni prima! La notizia, così in ritardo ed inaspettata, mi ha davvero colpita.

La prof in questione, Manuela Maria Minaldi, non era una prof qualunque, era la prof che ho avuto per più anni e che mi ha insegnato più materie. 

Per qualche anno, finite le superiori, avevo cercato di mantenere i rapporti con prof e compagne organizzando anche qualche cena di classe ma erano ormai molti anni che non avevo più notizie di molte di loro, soprattutto delle prof. 

La vita è così, no? Scorre ed ognuno prende la sua via lasciando certe cose (e persone) solo nel cassetto dei ricordi

Mi sono chiesta come mai la morte di questa prof mi avesse colpito così tanto e subito ho pensato che aveva la stessa età di mia mamma (anche se quando l'ho conosciuta non aveva ancora cinquanta anni!). E' strana la vita: quando si è piccoli / giovani tutti gli adulti sembrano vecchissimi ma quando si cresce e si arriva vicini all'età in cui li si aveva conosciuti si pensa: "ah però, non erano mica così vecchi!".

Poi ho pensato che molte compagne, ancora oggi, hanno un brutto ricordo di lei e delle superiori. Eppure non era una persona cattiva, era solo una una persona che cercava a suo modo di farci appassionare a qualche cosa. Solo ora che ci penso intensamente, a distanza di così tanti anni, capisco in parte il suo sforzo di entrare in sintonia con noi. Ricordo il suo tentativo di farci appassionare a lettura e teatro, il suo coinvolgerci in attività extra-curricolari che allora ritenevamo pallose ed imbarazzanti. Mi è venuta così tanta tristezza a pensare che poche di noi l'abbiano capita, come prof e come persona, oggi come allora. Quante volte nella vita siamo giudici impietosi? Mi è venuta tanta tristezza perché quando ripenso a certe situazioni della mia classe, con la testa che ho oggi, comprendo meglio i suoi sforzi per cercare di fare qualcosa di positivo per noi. Mi spiace non averla saputa apprezzare al meglio. E ho pensato a tutte le volte che ho preparato un allenamento per le mie ragazze dicendomi: "oggi si divertiranno!" oppure "oggi insegnerò loro qualcosa di nuovo, interessante e divertente" e poi sono tornata a casa depressa perché il mio tentativo non era stato capito o apprezzato, perché ce l'avevo messa tutta eppure sentivo di non essere riuscita a trasmettere quello che volevo. Quante volte i nostri tentativi e le nostre buone intenzioni non vengono comprese? Quante volte sbagliamo modo di fare ma nessuno ce lo dice e ce ne accorgiamo solo quando è troppo tardi? Quante volte la nostra buona volontà sbatte contro indifferenza e superficialità? Fasi diverse delle vita (età diverse) creano spesso incomprensioni però oggi, a distanza di così tanti anni, capisco la sua buona volontà e mi è spiaciuto non essere riuscita a dirglielo. Mi è spiaciuto anche non aver saputo in tempo della sua malattia e della sua morte. Mi sarebbe almeno piaciuto partecipare al suo funerale e dimostrare vicinanza e rispetto alla sua famiglia, salutarla per sempre in qualche modo e ringraziarla per avermi fatta sentire brava in qualcosa: lo scrivere.

In classe spesso mi chiedeva di leggere ed elogiava i miei temi. Anche se molte dicevano che ero la sua cocca e mi prendevano in giro per questo, leggere in classe mi faceva piacere, mi faceva sentire brava e riconosciuta e ognuno di noi sa quanto sia importante in quell'età sentire la fiducia di qualcuno e sentirsi apprezzati. Quella sua fiducia è andata avanti negli anni, non ho mai smesso di scrivere dopo le superiori e anche se magari non sono brava come mi aveva fatto credere la ringrazierò per sempre per avermi aiutata a portare avanti una delle mie più grandi passioni.

Con la sua morte si è come chiuso qualcosa nella mia vita ma... non sarà lo scrivere, quindi: grazie prof, arrivederci.

ultimo giorno di scuola della prima superiore: Palmy, Zak, Trani, Bea, io, Fra e la prof Minaldi


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