mercoledì 1 settembre 2021

La morte inaspettata dell'ultima stagione di 13 reasons why

Vi ricordate della serie tv di Hannah Baker, no? Che poi la protagonista c'è stata solo nella prima e con dei flashback nella seconda stagione. Ed il protagonista è diventato lo scialbo Clay Jensen che nel corso delle stagioni è riuscito a diventare uno dei personaggi più noiosi delle serie tv.

Ma eccoci qui, finalmente anche 13 reasons why è finita. Sono stata ad un passo dal fare come per la terza stagione ovvero guardare le prime puntate e skippare alla fine ma devo dire che, a parte la prima puntata, la quarta stagione è stata una delle migliori di questa serie tv. Pensate che inaspettatamente si fa anche un po' horror con Clay che vede i fantasmi dei morti durante i suoi numerosi attacchi di panico e di… teppisteria!

Eh si perché la svolta di 13 reasons why è il cambiamento di Clay: da imbranato bamboccione e capitano della "rivolta". Ma la cosa più sorprendente è che la quarta stagione si apre con la scena di un funerale per la morte dell'ennesimo studente della Liberty High School. E chi sarà mai? Per molte puntate si viene fuorviati ed il funerale passa quasi in secondo piano. Sarà un personaggio secondario, si pensa, ed invece la mazzata arriva nelle ultime due puntate e a morire sarà uno dei personaggi principali e più amati di questa serie tv. Occhio che a fine riassunto c'è lo spoiler!



Dopo che sono morti anche Bryce e Monty il gruppo di Clay non è più lo stesso: troppo grande è il segreto che devono sopportare le loro acerbe spalle. Zack si da al

l'alcolismo, Alex è sempre sul punto di costituirsi, Jessica diventa la spiona del preside, Justin si disintossica (non creduto), Tony inizia a combattere sul ring, Tyler fa l'informatore per la polizia e Clay… da letteralmente di matto. Segreti e tempo portano i ragazzi ad allontanarsi per rinchiudersi ognuno con la sua peggiore paura. A scuola il clima sempre più repressivo e dittatoriale fomenta una tensione mai sopita e si arriva addirittura ad una carica della polizia sui ragazzi rivoltosi. Nel frattempo c'è anche del gossip: quello che scombussola più di tutti la situa è Winston (ex amante di Monty che vuole giustizia), Alex si scopre gay e diventa gettonatissimo conquistando il cuore del tenerissimo Charlie (ma poi da dove è spuntato Charlie?!), Jessica si fa la star del football dopo che Justin, ripulitosi, le dice che il loro malato non fa bene a nessuno dei due. Clay riesce a farsi lasciare da quella santa di Ani (che infatti non si capisce perché si era innamorata di lui). 

Ma come dicevo all'inizio il vero colpo di scena della quarta stagione di 13 reasons why arriva nelle ultime due puntate quando uno dei protagonisti si ammala gravemente e nell'ultima puntata muore. Siete pronti a sapere chi è?

Si tratta di Justin, minato da una AIDS non diagnosticata in tempo e non curata che lo porta velocemente ad una dolorosissima morte. Insieme a lui muore definitivamente anche la giovinezza e la spensieratezza dei suoi amici che si trovano un'ultima volta insieme per seppellire i nastri originali di Hannah e per cercare di chiudere col passato e provare a ri-iniziare una nuova vita. Ce la faranno? Chissà.

Se 13 reasons why riflette la metà di quella che è la situazione nei licei americani è davvero inquietante. Per tutta questa stagione infatti il liceo viene descritto come luogo di sofferenza e patimento, dove si è costantemente soggetti a bullismo e a scherzi di cattivo gusto, perquisiti dalla polizia anche per semplici sospetti. Possibile che la vita nei licei americani sia così difficile? Possibile che le scuole superiori siano così profondamente "squassanti" a livello emotivo ed umano, in generale? Se così fosse qualcuno dovrebbe fare qualcosa per evitare che alcuni tra gli anni migliori della vita delle persone diventino un incubo quotidiano…

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