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Siete mai andati a controllare sul dizionario la definizione di passione?
Potreste rimanerne sorpresi.
Quasi sempre, quando si pensa alla passione, viene in mente l’amore, no? Cosa c’è di più forte di una passione d’amore? Di emozionante ed intenso?
Ma vi siete mai chiesti il perché?
Il vocabolario dice che la passione è: condizione di passività da parte del soggetto, che si trova sottoposto a un’azione o impressione esterna e ne subisce l’effetto sia nel fisico sia nell’animo.
Ecco perché spesso alle passioni non si riesce a resistere.
La mia passione dura da ben 16 anni, piu’ della metà della mia vita. E’ iniziata che ero una ragazzina e continua ora che tutte le amiche con cui avevo iniziato hanno smesso, continua ora che i giorni coi dolori sono piu’ numerosi di quelli senza, continua ora che vivo in una città diversa da quella in cui sono nata, continua anche se mi devo alzare all’alba per andare a lavorare, continua ed è la pallavolo.
Iniziare a giocare a pallavolo è stata una delle cose migliori della mia vita. Ricordo i primi allenamenti in cui ero così orgogliosa delle mie ginocchiere che… raggiungevo la palestra con quelle già calate sulle caviglie. Che vergogna a ripensarci! Ma anche che tenerezza! Mi divertivo davvero e… non me ne poteva fregare di meno di quello che la gente pensava vedendomi vestita così. Lungo il tragitto casa-palestra per me esisteva solo un unico obiettivo: entrare in palestra e divertirmi con le mie amiche.
Ne sono passati di anni, quante cose sono cambiate… Io per prima sono cambiata. Pensavo che questa passione fosse uguale per tutti solo per il fatto di essere lì in palestra insieme. Col tempo ho capito che ogni persona vive le cose in modo diverso e sono pochi quelli che hanno una vera Passione. Perché? Perché questa prima di tutto richiede sacrificio.
Quando ho iniziato a giocare sapevo solo che c’era una palla, una rete e sei persone in ogni campo. Col tempo ho dovuto imparare
 la tecnica e confrontarmi con errori, dolori e… frustrazioni.
Nei cartoni di Mila&Shiro i protagonisti stavano nell’aria le ore, neanche fossero degli astronauti :-) poi vai in campo tu e… salti il foglio della Gazzetta (modo pallavolistico per dire che salti pochissimo).
Una delle cose piu’ difficili di questo sport è rendersi conto di come si gioca e… accettarlo. Il mio sogno di bambina era quello di giocare in nazionale e vestire la maglia azzurra, giocare per il mio Paese! Mi sono presto accorta che non avevo le doti, ne fisiche ne tecniche, per riuscire a farlo e logicamente mi è dispiaciuto. Ogni persona tende al meglio, no? Solo crescendo ho imparato che il meglio può essere anche… il proprio meglio. E questo consiste nel cercare di realizzare il miglior risultato che ci è possibile. Da piccola si, sognavo di arrivare in serie A ma il mio desiderio più reale era quello di arrivare a giocare un giorno in B1, la serie della società in cui sono cresciuta. Vedevo quelle ragazze più grandi di me e speravo di giocare con loro un giorno e anni dopo… ci sono riuscita. Per me è stato un risultato che mi ha regalato gioia e soddisfazione. Ho dovuto lottare molto per questo e rimarrà per sempre un mio orgoglio.
Ho superato un’operazione alla spalla, mi sono fatta centinaia di chilometri al giorno in auto per andare agli allenamenti, ho giocato in squadre in cui delle compagne non mi rivolgevano la parola, ho sbattuto per terra, ho saltato a rete e battuto così tante volte che a volte avevo il vomito. E tutto questo perchè… quando schiaccio bene una palla per me è ancora qualcosa di magico, si davvero di speciale che mi riempie di soddisfazione e piacere così grande da farmi superare noie muscolari e… umane.
Una vera passione è piacere e sofferenza.
Ci sono sere che sono stanca o arrabbiata ma mi basta palleggiare con una palla per rilassarmi e tirarmi su il morale.
Negli anni ho conosciuto e perso tante amiche. Ho vinto e perso tante partite. Ho girato tante città, tanti autogrill, tante squadre. Tutto bello? Sicuramente no. Ho vissuto delusioni, arrabbiature ed infortuni che mi hanno portata ad essere una delle poche trentenni che gioca ancora. Negli anni decine di persone mi hanno fatto la stessa domanda: “ma chi te lo fa fare, ancora?”.
La passione.
Lei non mi ha mai abbandonata e pulsa ancora dentro di me.
Le persone più importanti della mia vita, oltre ai miei genitori, le ho conosciute in palestra. E così anche le persone peggiori. Non ho mai creduto alla frase “non importa essere amici fuori dalla palestra, l’importante è trovare il modo di giocare bene insieme”. Solo chi non ha fatto sport di gruppo può pensare una cosa del genere. Ho passato in palestra il 70% delle sere della mia vita dai 13 ai 29 anni e quindi posso dire di avere accumulato una certa esperienza e in ogni squadra dove non c’era rapporto fuori dal campo… non c’era risultato neanche al suo interno. Questo perché giocare è una libera scelta e lo si dovrebbe fare con un obiettivo comune ed un animo vicino. Ma come può esserci feeling se giochi con qualcuno che incontri solo in campo? Con cui giocare è fastidioso? Diventerebbe un lavoro e mi chiedo quanti di voi lavorino con piacere e non per obbligo.
La passione non ha una forma: può essere un cibo, una persona, uno sport. È difficile da definire perché é un insieme di emozioni, a volte contrastanti, ma l’importante é che ognuno ne abbia una.
Io sono felice di aver trovato la mia. Quando guardo indietro penso che si ho dovuto rinunciare a molte cose (week end al mare, vacanze invernali, uscite fino a tardi con gli amici), mi sono riempita di lividi e ho litigato spesso ma… ho vissuto anche delle cose belle che mi hanno fatto davvero sentire viva ed entusiasta. E sopratutto vogliosa di continuare a giocare per molti altri anni!
Nella “sezione” la mia pallavolo troverete il racconto settimanale delle partite del mio campionato 2012/2013 e se avete qualche curiosità non avete che da chiedere! Intanto: vi va di raccontarmi la vostra, di passione?

Questo post partecipa all’evento “Blogger’s got Talent” ideato da Federica Mamma Moglie Donna (http://mammamogliedonna.blogspot.it), Micaela Le M Cronache (http://lemcronache.blogspot.it), Serena IdeaMamma (http://www.ideamamma.it/), Valentina di Mamy Chips & Craft (http://mamichipscrafts.blogspot.it/) e Natalia di Tempodicottura (http://tempodicottura.it).

Per continuare a seguire la caccia al post e a tutti i talenti delle partecipanti, il prossimo blog da visitare è http://www.maryclaire-perlecose.blogspot.it/2013/03/bloggers-got-talent-il-mio-unico-e.html .