mercoledì 27 marzo 2013

Il conformista

Film del 1970 di Bernardo Bertolucci, tratto dall'omonimo libro di Alberto Moravia

L'ho scoperto pochi giorni fa. Era uscito un articolo su Ciak che lo descriveva come un capolavoro e durante l'ultima trasferta volevo noleggiare un film. Guardo su iTunes e lo trovo a 0.99 centesimi. 

Unico consiglio: non guardatelo a notta tarda o comunque quando avete sonno.

Trama:
Roma, 1942. Marcello Clerici è un giovane fascista promesso sposo a Giulia, ragazzina vanesia ed infantile. Dopo il matrimonio parte con la consorte alla volta di Parigi con la missione di uccidere il dissidente politico Luca Quadri che gli fu professore all'università. Nella capitale francese conosce anche Anna, moglie di Quadri, di cui subisce il fascino - anche se la donna sembra più interessata a Giulia. Clerici riuscirà a compiere il suo piano, facendo cadere in un'imboscata l'intellettuale ma...non tutto andrà secondo i calcoli poichè
verrà uccisa anche Anna. Qualche anno dopo, tornato a Roma con la moglie e ormai padre di molti figli, ascolta alla radio la comunicazione della caduta del fascismo ed esce in strada per incontrare un vecchio amico. Nei pressi del Colosseo assiste alla conversazione tra due uomini e riconosce in uno di essi l'uomo che tentò di violentarlo quando aveva 13 e che...credeva di avere ammazzato. Sconvolto dall'incontro inizia a gridare contro di lui e contro l'amico cieco cose di cui lui si era reso colpevole.

Mie considerazioni:
Le prime scene sono molto belle, girate in edifici enormi e squadrati in zona EUR che sembrano quasi voler riflettere la rigidità del sistema fascista. Il ritmo, a mio avviso, non è mai travolgente ed alcuni episodi sono di difficile interpretazione se non si ha letto il libro (sopratutto quello saliente dell'abuso+omicidio).
C'è comunque un qualcosa che attrae: la fissità dell'espressione di Marcello/Jean Louis Trintignant che non si vedrà mai sorridere; l'inquietante incoscienza di Giulia/Stefani Sandrelli (molto giovane e in un ruolo così audace rispetto a quelli in cui io l'ho "conosciuta"); il fascino di Anna/Dominique Sanda.
La cosa che mi è piaciuta di più è stata la fotografia, alcune scene sono così belle che lo consiglio vivamente agli appassionati di regia, fotografia e sceneggiatura.
Quando l'ho noleggiato non avevo idea fosse stato tratto dal romanzo di Moravia e l'ho scoperto solo dopo aver fatto qualche "ricerca" su internet ma giuro che mi sembrava avesse un qualcosa che mi riportava alla memoria il libro "Gli indifferenti". Quando si dice lo stile di un autore!!! Consiglio sia il film che la riscoperta di questo scrittore.



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