giovedì 8 febbraio 2018

La Ferrovia Sotterranea - Colson Whitehead (spoiler)

immagine dal sito https://www.goodreads.com
Titolo originale: the Underground Railroad

© 2016

376 pagine

Alcuni passi de "La ferrovia sotterranea" sono davvero pesanti: vengono descritte alcune atrocità perpetrate sugli schiavi che fanno quasi interrompere la lettura. Certi personaggi sembrano usciti dal film "Django" (e mi sa che potrebbero fare anche di questo libro un film).
Il ritmo non langue mai anzi si è come in un perenne stato
d'ansia ma il libro di Whitehead ha una caratteristica su tutte: non si vorrebbe mai interromperne la lettura.
Un pugno nello stomaco che non smette di pulsare e fare male. Il finale non è dettagliatissimo lasciando al lettore quella Libertà dolorosamente inseguita per tutto il tempo dalla protagonista.
Uno dei libri più belli letti ultimamente. Assolutamente. Consigliatissimo. Qui sotto recensione con spoiler.

Trama:
Cora è una schiava della piantagione della famiglia Randall. Nella stessa piantagione vissero e morirono sua mamma Mabel e sua nonna Ajarry, rapita dall'Africa insieme a migliaia di altri uomini e donne destinati a diventare schiavi per le piantagioni americane. Rimasta orfana a dieci anni, Cora scopre sulla sua pelle come all'interno di una piantagione non si debba temere e sottostare solo al volere dei padroni ma anche ad atroci dinamiche tra gli schiavi. Esiliata nella capanna degli storpi e dei reietti, violentata da due uomini nell'indifferenza di tutti gli altri, capisce che il solo modo per andare avanti è non farsi domande o illusioni; quando però viene brutalmente picchiata dal capo della piantagione per aver difeso un bambino capisce che è il momento di accettare l'invito di Caesar e scappare. Dopotutto il pensiero di una morte probabile è migliore di quello di una morte certa. La notte della fuga Cora e Caesar vengono raggiunti da Lovey ed insieme corrono nelle paludi e poi nel bosco dove però vengono aggrediti da dei cacciatori di maiali. Cora e Caesar riescono a scappare ma Lovey viene catturata. I due riescono a raggiungere la casa di Fletcher, un bianco che li aiuta prendere la ferrovia sotterranea. Dopo un viaggio estenuante i due sbucano nella Carolina del sud e gli vengono forniti dei nuovi documenti che dimostrano che i due sono ora proprietà del Governo degli Stati Uniti. La vita sembra sorridere a Cora e Caesar: nella nuova città neri e bianchi camminano sugli stessi marciapiedi e non c'è violenza tra di loro. La serenità però dura poco: un infaticabile cacciatore di schiavi è sulle loro tracce. Cora si nasconde quindi nella stazione più vicina e poche ore dopo sente che... viene dato fuoco all'abitazione soprastante! Lei è bloccata nell'oscurità senza cibo e senza notizie e sopratutto senza sapere se passerà mai un nuovo treno. Dopo qualche giorno arriva una locomotiva guidata da un ragazzino e Cora la prende al volo. Lui la lascia presso una stazione in disuso nella Carolina del Nord dove viene salvata da Martin. Sua moglie Ethel non approva che il marito porti Cora a casa loro perché ultimamente le ronde e le impiccagioni hanno costellato un vialone di corpi appesi agli alberi! Martin però aiuta lo stesso Cora e la fa nascondere in mansarda dove la ragazza sta rannicchiata per mesi senza potersi muovere cerca di non farsi sentire da Fiona, la donna di casa dei coniugi che la ospitano. Ogni venerdì Cora assiste d un buco in una trave allo spettacolo della cittadina che si tiene praticamente davanti a casa loro: la settimanale esecuzione di neri e loro complici. Una sera due uomini irrompono in casa su segnalazione di Fiona: Martin ed Ethel vengono impiccati mentre Cora viene presa in carico da Ridgeway, il cacciatore di schiavi assunto da Randall. Ridgeway conferma a Cora l'ipotesi che la ragazza si era fatta del destino di Caesar: catturato mentre lavorava in fabbrica e squartato dai suoi aguzzini. Durante una sosta in Tennessee Cora incrocia lo sguardo di un uomo che la notte stessa... la libera dai suoi sequestratori. Insieme viaggiano fino all'Indiana dove fanno tappa presso la fattoria dei Valentine. Qui Cora viene a sapere che Ridgeway ha abbandonato la professione e che il suo sadico padrone, Terrance Randall, è morto. Nella fattoria dei Valentine si può stare solo ad un patto: tutti devono contribuire in qualche modo. A Cora non sembra vero di coltivare la terra senza nessuno che la vessi continuamente. Nella fattoria impara anche ad ascoltare il cuore e a guardare il suo salvatore Royal con altri occhi. L'oasi dei neri però inizia a far storcere il naso ai vicini bianchi. Una sera, quando un noto "predicatore" viene alla fattoria per confrontarsi con il gruppo, tutta la violenza conosciuta da Cora torna ad abbattersi prepotentemente su tutti loro: un gruppo di bianchi da fuoco a tutte gli edifici e spara ovunque. Cora viene salvata da un uomo mentre vede Royal morirle davanti agli occhi. Il suo salvatore però non era disinteressato: era Ridgeway!e la obbliga Cora a rivelargli dov'è la stazione sotterranea più vicina; ma una volta lì la schiava si butta con lui nella botola causandogli gravi ferite. Cora si rialza a fatica e monta sul carrello a leva inoltrandosi nel tunnel senza sapere se ci sarebbe mai stata un'uscita.
E un'uscita c'è, anche se Cora non sa bene dove sia finita. Uomini bianchi e di colore girano su carri, ignorandola. Un uomo nero però si ferma e le offre un passaggio, tentando frettolosamente di nascondere il marchio sul collo...


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