giovedì 13 gennaio 2022

L'accettazione delle brutture

Quando porto fuori il cane penso a molte cose. Come diceva Pennac: "Uno crede di portare fuori il cane a fare pipì mezzogiorno e sera. Grave errore: sono i cani che ci invitano due volte al giorno alla meditazione". Allora spesso mi guardo in giro e osservo la realtà che mi circonda e "meditando" purtroppo realizzo che di cose belle ce ne sono poche. 

Abito sopra un giardinetto vicino ad una scuola. Nel giardinetto ci sono alcune panchine, qualche cestino e dei giochi per bambini. Sempre meno. 

Sempre meno panchine, cestini e giochi. A volte ho visto una panchina bruciata o spaccata di netto, altre volte ho trovato un cestino staccato dal palo e poi ho visto pure sparire un gioco! Ed è stata proprio la sparizione dei giochi a farmi riflettere. 

Il primo gioco sparito era davvero carino: una sorta di bilico con la molla che girava in tondo. Era un gioco che potevano usare anche i bambini più grandi e che faceva impazzire tutti per la sua originalità. Come le vicine altalene, anche il bilico molleggiato è stato usato in modo inappropriato da qualche adolescente scazzato che voleva fare il buffone con gli amici. La struttura di metallo però sembrava resistere anche agli urti peggiori dei vandali ed invece un giorno l'ho visto fasciato con la scritta fuori uso e poi è stato staccato e rimosso dal terreno. Da allora sono passati circa sei mesi e il bilico non è più tornato. Di fianco alle altalene rimane un paletto senza sedili nel terreno e non si capisce se mai lo rimetteranno o cambieranno con qualcosa.

a sinistra il palo che sosteneva il bilico molleggiato


Poco più avanti, vicino alle altre altalene, c'era un drago. Era uno scivolo per bimbi a forma di drago. In legno e metallo, tutto colorato, faceva la gioia dei bimbi più piccoli. Anche lui però

ha subito qualche danno, pare una bruciatura, il legno si è sbeccato, evidentemente non era più sicuro usarlo e prima è stato fasciato poi è stato rimosso e dopo oltre quattro mesi del drago non c'è più traccia.
per terra i segni dove una volta c'era lo scivolo

Nel parchetto c'erano cinque giochi ed ora ce ne sono tre e sempre meno bambini che ci giocano e quando ci passo vicino mi fa abbastanza tristezza pensare che tra poco la gente non si ricorderà neanche più di cosa ci fosse lì e accetterà quei vuoti come stati di fatto. Sento che il parchetto sta perdendo qualcosa e mi chiedo come mai quei due giochi non siano stati (e forse non saranno più) rimpiazzati.

Poi proseguo la passeggiata e vedo decine di macchine con dei cartelli bianchi sui vetri: veicolo sottoposto ad accertamenti. Altro che mesi: alcune di loro hanno stazionato per strada interi anni, ogni giorno più sporche e sfasciate, alcune circondate da erba alta un metro, decadenti simboli di abbandono o furto.

Poi c'è il genio che fa cagare il cane lungo la ringhiera di un palazzo e lascia le 💩tutte in fila una con l'altra. Sarebbe curioso coglierli sul fatto giusto per capire l'equilibrismo del suo animale

E poi ci sono le bottiglie di birra, bottiglie di birra ovunque. Intere o più spesso spaccate, pezzi di vetri ovunque, pericolosi per tutti: bambini ed animali.

Quindi una passeggiata diventa uno slalom nel decadimento, nell'indifferenza, nella maleducazione. Quando abbiamo smesso di prenderci cura di ciò che ci circonda? Quando abbiamo iniziato ad accettare di circondarci di brutture? E soprattutto quando, come e perché siamo diventati indifferenti a tutto questo?


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