giovedì 9 aprile 2020

Il ritorno dei delatori

Andiamo a rileggere il significato di una parola che non si usa comunemente ma che è tornata tristemente di moda: delatore.





Perché questa parola è tornata tristemente di moda?
Scrivo questo pezzo oggi, 8 aprile 2020, in pieno periodo coronavirus che influenza le vite di tutti, ammalati e non. Perché chi è malato è costretto in ospedale o in casa mentre chi ammalato non è... sta comunque recluso in casa col timore di mettere piede fuori perché, oltre alla paura di ammalarsi, potrebbe esserci qualche delatore dietro le finestre pronto a denunciarlo alle autorità se: corre, cammina senza mascherina, cammina o sosta vicino a qualcuno, porta il cane su un'aiuola proibita, gioca a palla col figlio, sta seduto su una panchina. Sembrano cose assurde ma
basta aprire qualsiasi social e vedere l'odio che si scatena verso chi cerca di vivere una vita normale...
Perché nessuno vuole sminuire l'emergenza sanitaria ma, mi chiedo e vi chiedo: se una sciura si siede su una panchina o cammina per mezz'ora, per prendere del sole ed una boccata d'aria fresca, ripeto da sola, che male fa?
Morale sti delatori stanno spuntando come funghi e le FF.O vengono allertate ed arrivano anche velocemente (roba che sei mesi fa quando ho chiamato i carabinieri per dire che uno mi stava aggredendo mentre stavo portando fuori il cane mi hanno risposto: cambi zona! mentre adesso se qualcuno vede due persone camminare - ripeto camminare - vicine li chiama ed arrivano pure!).
Sapete quando la parola delatore andava tanto di moda? Di moda non è forse la frase giusta... comunque sapete quando c'erano tanti delatori? In tempo di guerra. Molto spesso ci sentiamo dire: voi siete fortunati che non avete vissuto la guerra..! Ed è vero. Comunque in tempo di guerra, in tempo di insicurezza e terrore, i delatori erano peggio dei militari e delle bombe. Erano spie che segnalavano e non è che uscivano i carabinieri e tac, facevano una multa. No! veniva la polizia e portava via la gente che spesso non faceva più ritorno. Quindi erano delatori col pelo sullo stomaco: sapevano che denunciando qualcuno lo mandavano a morte ma... lo facevano lo stesso. C'era la guerra... si ma quelli erano veramente stronzi! Il tempo passa ma evidentemente i delatori no.
Uno dei casi più famosi venuti alla ribalta grazie ad un delatore lo conoscete tutti, ha a che fare con un certo diario... vi dice nulla?
Era il 1942 ed una certa Anna aveva tredici anni e viveva nascosta in un appartamento di 50 metri quadri con altre sette persone. Per tutto il giorno non potevano fare rumore perché ai piani di sotto c'era una ditta con più impiegati e fattorini.
Quella sistemazione sarebbe dovuta durare qualche settimana, massimo qualche mese. Anna ci passò invece due anni! La fine la sapete tutti, no?
Qualche stronzo decise che qualcosa non tornava, che forse lì al terzo piano c'era nascosto qualcuno che chissenefrega se è ingiustamente perseguito, chissenefrega se ha passato due anni in scatola senza potersi muovere ne vivere una vita normale... tac, telefonatina ai vigili e in un battibaleno tutti in campo di concentramento. Chissà che soddisfazione eh? Non una ma ben otto persone mandate a morire di cui tre minorenni. Si è salvato solo il padre di Anna e voi vi lamentate se vi mandano i vigili perché siete seduti su una panchina nei giardinetti sotto casa? ma dai.

Un racconto che mi ricorderò per sempre arriva dalla memoria storica di mia nonna Ambrogia, classe 1929, e riguarda una latta di olio. Faceva più o meno così: durante la guerra mia nonna aveva circa tredici anni, come Anna, ed abitava in un complesso di più palazzi con qualche albero nel mezzo. Tutti si conoscevano e tutti soffrivano la fame: si scoprì che il panettiere metteva nel pane sostanze strane (non alimentari) per farlo pesare di più (!) e le tessere annonarie bastavano per comprare pochissime cose. Nel cortile si trovavano spesso bambini di tutte le età e c'era una bambina particolare, aveva dei capelli neri lunghissimi che un giorno venne portata via in lacrime insieme alla famiglia. Poco dopo, mentre tutti erano ancora sconvolti sul balcone, arrivarono dei militari con una latta di olio per una famiglia, l'unica non affacciata sul balcone, la famiglia dei delatori che aveva denunciato la famiglia di ebrei in cambio di una latta di olio.
Ah: la famiglia di ebrei venne fucilata poco dopo in piazza Tirana, zona del Giambellino a Milano.


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