lunedì 13 aprile 2020

La vita bugiarda degli adulti - Elena Ferrante

L'ultimo libro della Ferrante, pubblicato a fine 2019.
326 pagine

Giovanna ha tredici anni quando sente il padre dire una frase che la cambierà per sempre: "sta facendo la faccia di Vittoria". Per Giovanna quelle poche parole sono un trauma: essere accostata alla sorella reietta del padre che lei non ha mai incontrato la scombussola a tal punto da voler incontrare la zia per vedere se effettivamente le assomiglia nei lineamenti e nel carattere. Cresce sentendosi brutta e diversa, cattiva. E mentre la sua famiglia si fascia scopre quanto gli adulti abbiano spesso una doppia faccia che nascondono dietro imbarazzanti bugie...

 
L'ambientazione è ancora quella del napoletano ed ancora una volta a raccontarci la storia è una ragazzina che vive serena con i genitori professori, che studia faticosamente e parla un italiano decoroso. Tutto cambia quando va a conoscere la zia Vittoria che le fa aprire gli occhi sui genitori, fino ad allora ingenuamente idealizzati. Mentre Vittoria non ha filtri e vive come se ogni giorno fosse una guerra, Giannina impara che Napoli ha due anime e che forse entrambe vivono dentro di lei. Si appassiona al dialetto ed alle espressioni scurrili, sperimenta il potere sessuale del suo corpo e inizia una lotta contro i suoi genitori che non si rivelano molto diversi dalla zia tanto bistrattata, anzi forse solo più ipocriti...
recensioni libri
In molti punti quest'ultimo libro della Ferrante mi ha ricordato la saga de "L'amica geniale" senza però raggiungere mai, per me, l'intensità di quei quattro libri. Ho trovato troppo simili alcuni personaggi, alcuni pensieri e certe situazioni. Nel complesso "La vita bugiarda degli adulti" è un libro che ho letto velocemente e volentieri perché comunque la capacità di coinvolgimento dell'autrice rimane alta.

I personaggi dei libri di Elena Ferrante si potrebbero definire duri e puri: quelli che rimangono più nella mente sono i "cattivi", i "reietti", quelli che sembrano vivere la vita in modo più passionale (tipo Vittoria e Giovanna stessa). Il sesso viene descritto senza fronzoli e senza alcuna poesia anzi come qualcosa che spesso si rivela una delusione, ricco di particolari che vanno al di là dell'aspetto visivo per stimolare anche gusto ed odori. Qualcosa di cui si parla raramente e che lei descrive senza edulcorare. Il sesso è quasi sempre qualcosa di imposto, di losco, di doloroso e soprattutto vissuto in maniera molto diversa da uomini e donne. Uomini descritti quasi come bestie interessate solo alla meccanica necessaria all'orgasmo e donne esseri passivi che non vedono l'ora che tutto finisca. Vi ricorda qualcosa?
Un altro tema ricorrente in questo libro della Ferrante è l'istruzione come via di fuga da un certo ambiente ed una determinata mentalità; l'italiano come segno distintivo e quasi prova di superiorità.
libri recensiti
Anche ne "la vita bugiarda degli adulti" c'è sempre qualcuno che vuole scappare da Napoli, che vuole allontanarsi dalle sue brutture ma che ci rimane comunque sempre legato. Ancora una volta è il Nord la destinazione verso cui scappare e ricominciare, Milano e Venezia come riferimenti.

Comunque a cosa si riferisce il titolo del libro di Elena Ferrante?
Giovanna cresce con l'idea che la zia Vittoria sia una persona cattiva perchè è stata l'amante di un uomo sposato con tre figli (uomo poco di buono). La ragazzina cresce educata e ha con i genitori un rapporto aperto e cordiale. Una cena a casa di amici però vede che il marito dell'amica fa piedino a sua madre. Che non si ritrae. Dopo poco la zia invita Giovanna a guardare attentamente i suoi genitori e scopre così che... suo padre aveva da oltre quindici anni una relazione clandestina e parallela con Costanza, l'amica da cui andavano sempre. I genitori si separano e lui va a vivere con Costanza e le sue due figlie (Angela ed Ida). Giovanna lo vive con un tremendo tradimento mentre la madre cade in depressione e diventa una vedova in vita. Al posto di rifarsi un'esistenza crea il mito del marito nonchè padre di Giovanna (ma cede alle lusinghe di Mariano, il marito di Costanza). Vittoria quindi non è più l'essere spregevole descrittole dai genitori: è si un vulcano sempre pronto ad eruttare contro chiunque ma è rimasta fedele a quell'Enzo di cui, dopo la morte diciassette anni prima, ha finito per condividere la famiglia (moglie e tre figli!). L'unico a sembrarle una persona migliore è quel Roberto incontrato in chiesa, il fidanzato professore di Giuliana, che vive a Milano e per cui nutre una venerazione. Ma quando è ad un passo da concedersi a lui e perdere la verginità decide di rimanere fedele all'amica e di concedersi a Rosario, sul letto di una camera spoglia del centro.



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