lunedì 27 aprile 2020

La felicità del cactus - Sarah Haywood

Susan ha 45 anni e lavora a Londra come controller quando una sera suo fratello Edward la chiama per comunicarle che la loro madre è morta. Susan reagisce al suo solito, in modo razionale, eppure al funerale qualcosa non va come previsto e lei sviene davanti a tutti. Una volta a casa trova nella posta una lettera di un notaio che la mette al corrente del testamento di sua madre che lascia la casa in usufrutto al fratello: com'è possibile? Susan inizia così una battaglia, anche legale, con Ed per dimostrare che loro madre non era totalmente capace di intendere e di volere a causa dei recenti ictus.
Come prosegue poi il libro "La felicità del cactus" di Sarah Haywood? Scorrete a fondo pagina per scoprire la recensione completa. Occhio allo spoiler!
libri!
Devo ammettere che all'inizio Susan, la protagonista di questo libro della Haywood, l'ho odiata: acida, iperoganizzata, chiusa come un riccio, criticona. Poi nel corso della storia
si comprendono meglio i motivi che l'hanno portata a diventare un'adulta diffidente e scontrosa. Il fratello invece, nonostante un tentativo finale di renderlo tenero e simpatico, non l'ho mai sopportato. Anche la figura di Rob non mi ha conquistata completamente anche se è uno dei pochi personaggi de La felicità del cactus ad essere pacato e positivo.

Titolo originale di questo libro: THE CACTUS
© 2018
362 pagine

La morale è che la famiglia ti segna, che a volte le preferenze sono inevitabili ed evidenti e che le famiglie del mulino bianco sono poche. In questo libro c'è un happy end se volete scontato: la zitella scontrosa si innamora dell'amico dell'odiato fratello e vissero tutti felici e contenti però quando ho voltato l'ultima pagina ho voluto cogliere un altro significato: senza gli altri siamo soli ed infelici. Possiamo crederci forti quanto vogliamo ma a tutti serve un'amica con cui condividere serate e paure ed un compagno che ci stia a fianco nei momenti tristi, capace di regalarci sempre un sorriso. Gli altri, le persone, quelli che troppe volte ci dipingono come nemici, possono rivelarsi degli ottimi ed irrinunciabili compagni di vita: non dimentichiamolo mai.

In generale La felicità del cactus è un libro che ho letto velocemente e che non mi ha annoiata. Qui sotto il resto della recensione:

Susan è come i cactus che colleziona: tutta spine; non fa vita sociale coi colleghi, ha una relazione particolare da dodici anni con Richard (i due si incontrano una volta a settimana per cenare o andare ai musei insieme. Fanno anche sesso e lei rimane, inaspettatamente incinta. Decide di tenere il bambino ma tronca la relazione con Richard per non dover dipendere da lui in nulla). Nel frattempo cerca di fare luce sulle ultime vere volontà della madre e cerca testimoni per dimostrare che sua madre non era lucida quando scrisse il testamento. Il prete con cui si confessava sua madre però le rivela una sconvolgente verità: Susan è stata adottata. E tutti i suoi dubbi sulle preferenze di sua madre per il fratello ora prendono una nuova luce. Purtroppo la rivelazione non coinvolge solo sua madre: Susan infatti è figlia di sua zia Sylvia! Fortunatamente Susan in questi mesi è riuscita a smorzare la sua acitità e a moderare la sua ritrosia ai rapporti umani trovando in Kate un'ottima amica ed in Rob, l'inseparabile amico del fratello, un inaspettato e dolce compagno. Alla fine l'instabilità della madre non viene accettata e Susan rinuncia ai diritti sulla casa ma anche Edward ci rinuncia e la lunga battaglia si rivela solo una scaramuccia, l'ennesima, tra fratelli.
Susan partorisce la bimba di Richard in sala parto con Rob e si appresta ad iniziare una vita felice, più di quella vissuta fino ad allora!



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