Cosa era successo nella prima stagione di The Frankenstein Chronicles? Cliccate qui!
La seconda stagione di The Frankestein Chronicles è deludente nonostante le aspettative: ci si aspetta la vendetta, tremenda vendetta, del "resuscitato" John Marlott ed invece lo si vede vagare sempre più disperato tra le vie di Londra, come perseguitato dalla morte delle sue persone care: dopo il reverendo Ambrose tocca quindi all'(ex) amico Joseph perire sotto la lama dello scienziato pazzo Hervey. Inoltre anche la sorella del dottore, la bella di cui si era infatuato Marlott, è morta e la nuova giovane (troppo giovane dai) donzella su cui posa gli occhi finisce nelle grinfie di Dipple che si scopre essere invischiato negli esperimenti di Hervey.
Insomma la trama della seconda stagione di TFC è questa: Londra assiste ad una nuova ondata di omicidi che ha come vittime preferite i preti a cui viene asportato il cuore. Nel frattempo, in uno dei quartieri più poveri della città, uno strano morbo decima i poveri abitanti (Marlott scoprirà che
Libro pubblicato nel 2014 col titolo originale: "The storied Life of A.J. Fikry".
Libro letto grazie all'iniziativa bookcrossing, trovato in centro a Milano: si legge facilmente e velocemente nonostante le trecento pagine di mole.
Purtroppo però già a pagina 43 avevo lasciato una nota previsione che si è avverata. La trama del libro "La misura della felicità" è scontata nello svolgimento e secondo me banale nella rappresentazione di dialoghi e relazioni però mi ha lasciato qualcosa di positivo anzi più di una cosa: una lista lunghissima di potenziali libri da leggere.
Il titolo scelto per la traduzione italiana c'entra poco con la trama ed il titolo originale che infatti contiene le "chiavi" del personaggio principale: il libraio A.J. Fikry.
Ma di cosa parla il libro "La misura della felicità"?
A.J. Fikry è un libraio vedovo da poco che un giorno trova nel suo negozio una bimba con un biglietto: è stata abbandonata dalla madre che la polizia ritroverà poco dopo morta per suicidio. Cosa fare ora della bimba e come mai la donna l'ha lasciata lì? Il burbero A.J. si prende a cuore la vivace bimba e fa in modo di velocizzare ed attuare le pratiche di adozione: poco dopo Maya sarà sua e i due vivranno quasi in simbiosi nel magico mondo dei libri. In tutto questo c'è spazio per l'amore (il rapporto più scontato della storia, con l'agente dei libri Amelia) e per la scrittura. Il finale è tragico e triste ma dura poco. C'è anche spazio per un colpo di scena che riguarda il Tamerlane rubato (secondo me però non sviluppato al meglio). Il finale è scontato ma nell'insieme "La misura della felicità" è una lettura piacevole, di cui l'idea più carina sono le lettere del padre alla figlia con i suoi racconti preferiti.
Dal parcheggio (3€ per tutto il giorno) all'Alpe di Paglio sono circa 25' a piedi. La strada è carrozzabile ma solo per i residenti o per chi lavora lì. La strada verso l'Alpe è leggermente in salita ma mai impegnativa. Poco prima di arrivare all'Alpe di Paglio c'è sulla destra il Jungle Park ovvero un parco avventura. Sulla sinistra invece c'è un'enorme recinzione dietro cui ci sono dei cervi - cerbiatti - daini, non so di specifico. Comunque sono degli ungulati.
All'Alpe Paglio potrete ristorarvi in un baretto vista montagne e... mucche.
Tenendo il chiosco sulla sinistra, guardate avanti, dritto davanti a voi e seguite il sentiero sterrato largo e pianeggiante che si estende davanti a voi. Nell'arco di quaranta minuti arriverete comodamente all'Alpe Oro: qui in verità non c'è molto oltre ad una decina di casupole ma è di una pace cosmica che vi farà venire voglia di rimanere lì. Ci sono anche dei tavoloni di legno ed un posticino per il barbecue!
Qui a voi il video dell'escursione, diverso dal solito: al contrario! A parte qualche frame iniziale il video è stato girato dall'Alpe Oro all'Alpe Palio. Fatemi sapere se vi è piaciuto: io, Cam, Titti e Marco eravamo felicissimi!
Partiamo con una notizia che, da sportiva, da quando è uscita, mi ha sempre suscitato molte perplessità: la possibilità che atleti transgender partecipino nelle categorie sportive femminili. Qui un articolo: transgender nelle categorie sportive femminili: il caso Hubbard.
Se da una parte penso che sia giusto far gareggiare atleti trans dall'altra parte non trovo giusto però che partecipino nelle categorie femminili: le differenze fisiche e muscolari sono troppe, soprattutto se si parla di atleti la cui massa muscolare ed il fisico possano fare la differenza. Vi faccio un esempio per lo sport che conosco più di tutti: la pallavolo. Fino alle giovanili (u13) è possibile avere in una squadra femminile due maschi. Dopodiché ba-sta. Per esperienza personale sul campo posso assicurarvi che la differenza tra maschi e femmine, già a quell'età, è notevole: non solo i ragazzini saltano mediamente di più ma tirano anche più forte. Numerose sono invece, crescendo, le squadre di pallavolo miste, composte cioè da tre donne e tre uomini (adulti). Quasi sempre le donne sono nei ruoli meno "fisici" ovvero ad alzare e a fare il libero poiché la differenza a muro e in attacco è davvero troppo evidente finendo spesso per essere pericolosa se l'uomo di turno non è particolarmente dotato di cervello…
Nel corso di quest'ultimo anno e mezzo ne sono successe di tutti i colori, cose che non avremmo immaginato mai. Alcuni, più di altri, sono stati colpiti dalle misure restrittive per contenere la pandemia di Covid-19. Molte volte mi sono espressa ed ho condiviso articoli che riguardavano la tutela dei più giovani ma non ho mai dimenticato gli altri che, secondo me più di tutti, hanno patito le nuove regole sociali imposte. E sto parlando di ospedalizzati e ricoverati nelle RSA le vecchie e care case di riposo.
I più anziani sono stati messi nel mirino doppiamente: prima dal virus e poi dalle istituzioni che hanno deciso di preservarli isolandoli. Conosco molte persone che hanno dei parenti ricoverati nelle RSA e mi hanno raccontato di situazioni assurde. Gente che non ha visto il proprio parente di turno per oltre nove mesi! Gente che può visitare il proprio parente una sola volta a settimana per mezz'ora. Dietro ad un vetro. E via, tragicamente, così. Alcune persone hanno rivisto il proprio parente solo in una bara. Altre ancora solo per fotografia (e bara chiusa!).
Ricordo che mesi fa era uscito un articolo su un quotidiano che denunciava il grido inascoltato di migliaia di anziani abbandonati nelle strutture con la pretesa della protezione. In quell'articolo si metteva in luce l'importanza del contatto umano, dei legami, del non sentirsi abbandonati. Anche perché purtroppo, spesso e volentieri, a decidere non sono state le persone direttamente interessate ma chi per loro (responsabili delle strutture e parenti).
Gli studi che parlano degli effetti deleteri di isolamento ed abbandono sono numerosissimi eppure in un anno e mezzo non si è trovata altra soluzione al problema che… evitare le visite!
Se la maggior parte delle famiglie ha accettato queste imposizioni e limitazioni senza fiatare (dopotutto non si diceva "lontano dagli occhi, lontano dal cuore"?), molte altre hanno lottato e continuano a lottare per vedere i loro cari, per non fare che delle comuni RSA diventino dei novelli Lager. A fondo pagina il video che parla del Ricorso collettivo per l'eliminazione del Green Pass per entrare nelle RSA.
Qui il video dell'avv. Fusillo che tratta proprio di questo argomento: RSA... o sono lager?
Ora un breve racconto di Giovanni Pascoli: "Il nonno":
Scritto intorno al 1505, l'autore "sprona gli uomini di ogni tempo a non accettare passivamente come vero ciò che è in realtà semplicemente "assodato"". Il vero nome di Erasmo da Rotterdam era: Gert Geertsz.
Il titolo originale del saggio "Elogio della Follia" è Moriae encomium.
Sessantotto brevissimi capitolo spalmati in centodieci godibilissime (all'inizio) pagine piene di riferimenti ai più famosi autori greci e latini nonché a molte figure della mitologia greca e romana. Sicuramente non un testo a favore delle donne, descritte più e più volte come: folli, stolte e sciocche! Qui qualche dettaglio in più: elogio della follia su Wikipedia.
Citazioni:
sareste in grado di trovare qualcuno che si legherebbe al guinzaglio del matrimonio se prima ne avesse ben valutato tutte le sventure che appartengono a quella vita, un po' come fanno tutti i sapienti? E di trovare una donna che si leghi al marito conoscendo in precedenza quali saranno i dolori del parto e gli affanni dell'educazione dei pargoli?
Un agente della polizia fluviale trova il cadavere di una bambina su una spiaggia. Mentre lo sta per coprire però il corpo si muove e gli stringe la mano. Possibile che sia solo un riflesso? Il coroner spiegherà poi che non era una vera bambina ma... un essere assemblato con parti di otto bambini diversi! John Marlott viene spinto a trovare il "macellaio" che ha creato quel mostro scoprendo invece un inquietante traffico di corpi destinati agli esperimenti degli scienziati…
Qualche curiosità sul cast:
l'attore principale è Sean Bean ovvero l'amatissimo Eddars Stark de Il trono di spade
In verità, purtroppo, pare che creduloni non si sia diventati ma si sia sempre stati.
Sto infatti leggendo il libro "Il maiale e il grattacielo" di Marco d'Eramo e ho trovato questo pezzo: "Ma il vero dubbio su questo tema, e in generale, sulla questione della credulità, lo fanno sorgere le rivelazioni apparse a fine 1993 sulla stampa americana. Il governo di Washington ha ammesso che per decenni i militari hanno portato a termine esperimenti di massa usando a loro insaputa centinaia di migliaia, forse milioni di cavie innocenti. Negli anni cinquanta e sessanta lo stato maggiore americano mandava intere divisioni di coscritti vicino a dove era scoppiata una bomba atomica per "vedere che effetto faceva", per avere uno screening di massa sulle conseguenze delle radiazioni. Esperimenti sugli umani li avevano già compiuti i nazisti, sugli stranieri, sui propri prigionieri di guerra, sugli ebrei, sugli zingari. Ma quella era una dittatura, anzi era la barbarie fatta regime. Qui no, è un governo democraticamente eletto dai propri cittadini che fa esperimenti sui propri elettori. Addirittura, i laboratori militari hanno volatilizzato germi chimici e batteriologici nei vagoni della metropolitana di New York, sempre "per vedere che effetto fa" su centinaia di migliaia di ignari civili".
Prosegue: "Per quanto riguarda quell'epoca, è diabolico come le autorità prendessero in giro i cittadini, ed è patetico come costoro si fidassero del loro governo, ignari del tumore che esso instillava nei loro corpi".
Vi saluto con questo suo interrogativo: "ma se ti hanno mentito, se ti mentono, e se la bugia è così enorme, perché non pensare che hanno mentito su tutto, e in particolare su quello che non puoi controllare, cioè sul passato?".
Articolo pubblicato sul sito www.thebark.com e
scritto dai loro editori.
Nota: nel linguaggio
comune una persona che ha scelto di vivere con un cane si è definita a lungo padrone.
Il termine però indicava che il cane fosse uno schiavo e quindi nel
tempo si sono cercati altri termini tipo proprietario, compagno o amico.
Comunque sia, l'importante è che col nostro amico a quattro zampe non manchi
mai il rispetto!
C'è molta attenzione su ciò che rende un cane un buon
cane, ma chi è una buona persona per cani? Questo è uno degli obiettivi
qui a The Bark. Attraverso le nostre storie, direttamente o indirettamente,
esploriamo questa semplice domanda. Sei là fuori negli campi di agility e nei
parchi senza guinzaglio, navigando sui marciapiedi ghiacciati e agitandoti
nelle sale d'attesa dei veterinari. Leggi le etichette degli alimenti per animali
domestici, firmi petizioni per il benessere degli animali, ricompensi i tuoi
amici per aver lasciato cadere giocattoli bavosi ai tuoi piedi. Ogni giorno
probabilmente ti sforzi di essere il miglior guardiano di cani che puoi essere.
Ecco un elenco di azioni semplici e concrete che possono renderci il tipo di
persone di cui si vantano i nostri cani. Nella sezione commenti, sentiti libero
di aggiungere idee alla nostra lista, di migliorare i nostri suggerimenti o
semplicemente di dirci cosa fai per essere un bravo proprietario. Iniziamo.
Raddoppia
l'esercizio fisico e mentale.
Insegna al tuo cane un nuovo esercizio e prenditi delle pause di gioco
regolari. Iscriviti con il tuo cane a un corso come agility, Flyball, Rally-O o
anche un corso di aggiornamento sull'obbedienza; grazie alla pandemia, ci sono
più lezioni online disponibili che mai. (Anche se
Mezzacca è una frazione di Cassina Valsassina, comune in provincia di Lecco. Poche case rurali circondate dal verde, una volta Mezzacca era un'importante via di comunicazione che dalla Culmine San Pietro collegava la Valsassina e la Val Taleggio.
Per arrivare alla chiesetta della Madonna della neve bisogna guidare su una strada molto stretta e piena di tornanti: fate attenzione!
Nella zona non ci sono veri e propri parcheggi quindi dovrete lasciare l'automobile vicino a quelli delle abitazioni.
Il sentiero che va da Mezzacca alla Culmine San Pietro (non so perché si dica femminile ma qui la chiamano tutti così) è quasi completamente in ombra in estate quindi potrete farlo anche nelle giornate più calde.
Arrivati all'ultima casa della frazione, che troverete sulla sinistra, dovrete
prendete il sentierino che scende (seguite il suono del fiume poco sotto)
Dalla Chiesetta dei Piani Resinelli si percorre la Via Escursionisti sino a raggiungere il grattacielo, (unica brutta immagine dei Resinelli) si prosegue poi sino a scendere qualche decina di metri lungo la via per i Campelli dove s'incontra sulla sinistra una carrareccia sbarrata, segnavia n. 52-53. Superata la barriera si lascia sulla sinistra la Cascina di Prà Pessina, la carrareccia prosegue in piano e a mezza costa dentro un bosco di faggi e, dopo una breve salita, si raggiunge un bivio. A sinistra si sale per un ripido sentiero iniziando la variante che porta al Belvedere (vedere cartina – percorso 03). A destra si entra in un sentiero erboso, s’incontrano delle radure, si prosegue sino ad un bivio dove, a sinistra si scende per la Val Verde e il San Martino con segnavia n. 52-53, e a destra si prosegue per il Forcellino, sempre su un sentiero erboso, sino ad incontrare nell’ultimo tratto dei gradini di massi rocciosi. Il Forcellino è situato su uno slargo roccioso dove si osserva il panorama del Lario e della Valbrona.
Nota: il sentiero per arrivare al Forcellino è facile e ci si mette circa 45'. Nella cartina qui sotto è quello segnalato in verde:
Per raggiungere il Belvedere bisogna prendere la stradina a sinistra nel bivio che quindi, scesi dal Forcellino, troverete davanti a voi. La salita è abbastanza ripida ma si fa in circa quindici minuti. Qui le indicazioni sono scarse: ne segni ne cartelli. Noi abbiamo trovato un sentierino che saliva verso il sentiero principale ma abbiamo preferito proseguire in discesa ed allungare risalendo poi più gradualmente. Arrivati sul sentiero principale poi per raggiungere il Belvedere ci vorranno circa 20' di facile camminata.
Belvedere: è una struttura di metallo che si affaccia nel vuoto quindi fate attenzione se soffrite di vertigini o se viaggiate con cani e bambini al seguito.
Caprioli: si incontrano dei cartelli che segnalano la possibilità di incontrarli e di non disturbarli quindi di tenere i cani al guinzaglio. A noi è capitato di vederne uno a circa cinquanta metri: stupendo. Cam non essendo più un cucciolo e vista la sua camminata da cane anziano è stato spesso libero ma appena drizzava le "antenne" (orecchie) lo richiamavamo e tenevamo al guinzaglio per evitare che potesse in qualche modo infastidire la fauna della zona.
In generale questo anello dei Piani dei Resinelli è veramente bello, quasi totalmente immerso nel bosco. Si è rivelato un trekking con il cane davvero piacevole, una botta di vita per tutti noi. Che bella la natura!
Il titolo originale riassume meglio di quello italiano quella che è la chiave di questo thriller della scrittrice statunitense.
Sam è una tredicenne che vive con la madre ed compagno di lei in un bel quartiere di Sacramento. Mentre è a casa da scuola poiché ha la mononucleosi, vede la vicina tornare a casa ad un orario insolito e... sporca di sangue! La curiosità di Sam la farà finire vittima di questa coppia perfetta di vicini che però nasconde inquietanti segreti.
Spoiler:
Tiffany, la vicina di Sam, è andata nel bosco a scaricare
L'estate porta con sé un'attesa di
temperature torride, a volte perfino pericolose. Quando le temperature salgono,
ricorda che se tu hai caldo, probabilmente il tuo animale domestico ne ha ancora di più. Cani e gatti generano più calore delle persone e di solito
hanno anche uno spesso strato di pelo per intrappolare quel calore all'interno.
La dottoressa Christine Rutter, assistente professoressa clinica presso il Texas
A&M College of Veterinary Medicine & Biomedical Sciences, ha alcuni
suggerimenti per identificare i segni che il tuo animale domestico potrebbe
avere troppo caldo e suggerimenti su come tenerli al sicuro e al fresco nelle
calde giornate estive. Mentre le persone sudano dappertutto per liberarsi del
calore in eccesso, cani e gatti sono in grado di sudare solo attraverso le
zampe.
La maggior parte degli animali domestici
fa affidamento sull'ansimare per rinfrescarsi, ma gli animali con il naso più
corto, come Bulldog e gatti persiani, tendono ad essere meno tolleranti al
calore, il che significa che
ma
poi mi sono detta: la gente sa dove si trova, come si arriva e quali sono i posti più belli di Cres?
Quindi
faccio un passo indietro e vediamo insieme qualche dettaglio fondamentale per
organizzare il vostro viaggio a Cres.
Cres
è un'isola croata che si trova nel Golfo del Quarnero ovvero nella parte a Nord della costa croata (foto qui a destra). In linea d'aria, rispetto all'Italia, è sulla "linea" di Comacchio e Ravenna.
Da Milano sono 560 km che, traffico permettendo, richiedono circa sette ore (d'estate diventano molte di più).
Su quest'isola ci si arriva in automobile tramite traghetto
finisco i post dedicati all’isola
di Cres con il villaggio in cui sono stata durante la mia vacanza: Pogana.
Trovare un alloggio in questa
zona è difficilissimo perché ci sono pochissime abitazioni e tutte affittate,
di anno in anno, alle stesse persone. Per farvi un esempio i nostri due vicini
venivano in vacanza a Pogana (Cres) da 15 e 22 anni!
Ma dove si trova Pogana?
Pogana è un minuscolo agglomerato di case a Punta Kriza sull'isola Cres. Qui varie foto delle mappe per farvi vedere dove si trova rispetto all'Italia:
e qui la disposizione di Cres nel golfo del Quarnero:
Insomma, come avrete capito, Pogana
è un posto che o si ama o si odia. Addirittura, odia? Be, essendo situato nella
punta finale dell’isola di Cres è quindi in una zona logisticamente scomoda:
per vedere l’isola dovrete quindi preventivare molti chilometri (i cui dodici
finali, come vi avevo detto qui, sono lungo una strada grande quanto un’auto e
mezza e senza illuminazione). Però se vi piacciono
le case a bordo mare
le baie tranquille
la possibilità di girare in barca
bè Pogana è il posto che fa per
voi.
La spesa potete farla nel supermercatino nel vicino Camping Baldarin. E se volete uscire a cena c'è